In diversi condomini, soprattutto in contesti urbani, possono essere presenti ambulatori medici, studi dentistici, centri diagnostici e laboratori di analisi. Ma come si conciliano le esigenze di sicurezza condominiale con le responsabilità di chi gestisce queste attività? E, soprattutto, quali sono gli obblighi normativi a cui il condominio non può sottrarsi? Scopriamolo insieme.
Impianti degli studi professionali nei condomini
Di norma, gli studi medici possiedono un impianto elettrico indipendente, realizzato e progettato in base alla tipologia di prestazioni erogate. Questo impianto è distinto da quello condominiale, sebbene alcune parti possano essere condivise, come l’impianto di terra.
Tuttavia, sia i professionisti che i pazienti sfruttano gli spazi comuni del condominio (ascensore, scale, aree di passaggio), il che comporta l’utilizzo di impianti di competenza condominiale. Proprio per questo, il condominio deve:
- Verificare periodicamente la sicurezza e la funzionalità di impianti come ascensori e messa a terra.
- Mantenere aggiornati i documenti relativi all’impianto elettrico (Dichiarazione di Conformità o Dichiarazione di Rispondenza, se l’impianto è antecedente al 2008).
- Effettuare la Valutazione del Rischio Fulminazione, per proteggere persone e impianti da eventuali danni causati dai fulmini.
Misure antincendio negli studi medici condominiali
Anche se non si tratta di ospedali, le attività ambulatoriali interne a un condominio devono predisporre la Valutazione del Rischio Incendio, generalmente facendo riferimento al cosiddetto “mini-codice” (DM 3 settembre 2021) e adottando le misure necessarie.
Dal punto di vista condominiale, invece, la normativa antincendio varia a seconda della classificazione dell’edificio. Se l’altezza antincendio classificata come “Attività 77” impone determinate regole, potrebbe rendersi necessaria la presentazione di una nuova SCIA Antincendio o il rinnovo di quella esistente. In ogni caso, è sempre buona prassi indicare chiaramente le vie di esodo a tutte le persone che frequentano l’edificio, per agevolare l’evacuazione in caso di emergenza.
Il ruolo dell’Amministratore di condominio
In qualità di “custode delle parti comuni”, l’amministratore ha il dovere di:
- Rilevare potenziali rischi e segnalarli ai condomini.
- Coordinare gli interventi necessari per eliminare o ridurre le criticità.
Uno strumento utile per questa attività è l’ADR (Analisi dei Rischi), che permette di monitorare costantemente lo stato di sicurezza, individuando eventuali anomalie e non conformità. In caso di situazioni urgenti, l’amministratore può proporre interventi di manutenzione straordinaria per evitare che le problematiche peggiorino.
È importante ripetere periodicamente quest’analisi per tenere conto di:
- Usura delle strutture.
- Eventi atmosferici imprevedibili.
- Eventi accidentali non comunicati.
- Possibili carenze di manutenzione.
La presenza di ambulatori medici e centri diagnostici all’interno di un condominio impone un’attenzione ancora maggiore alle tematiche di sicurezza. Dalla corretta manutenzione degli impianti all’adeguamento normativo antincendio, ogni aspetto deve essere valutato in modo specifico, per garantire la tutela di lavoratori, pazienti e condòmini.
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